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Descrizione della Disciplina e dei suoi obiettivi:

La gelotologia dal greco Ghelos: riso (più comunemente nota come comicoterapia) è la disciplina che studia e applica la relazione tra le buone emozioni – con particolare riferimento al fenomeno del ridere – e il benessere psicofisico e sociale. La gelotologia prende le mosse, per lo più, dagli studi di PsicoNeuroEndocrinoImmunologia (PNEI), dalla psicologia e dall’antropologia, si avvale delle acquisizioni delle nuove scienze e tende a ricercare e sperimentare modalità relazionali che, coinvolgendo positivamente l’emotivo della/e persona/e coinvolta/e, attraverso complessi meccanismi spontanei neuro-endocrini, ne migliorino l’equilibrio immunitario (e quindi il benessere e la vitalità) da un lato, e le abilità psico-relazionali dall’altro. La gelotologia italiana si poggia sul modello teorico “Comicità è Salute-PERCS (Pensiero/Emozioni/Corpo/Spirito/Relazioni)”, creato dalla dott.ssa Sonia Fioravanti, psicoterapeuta e dal creativo dott. Leonardo Spina ed esplicitata nei volumi: La terapia del ridere. RED ed. Como 1999; “Anime con il naso rosso: il clown dottore: conquiste e prospettive della gelotologia” Armando ed. Roma 2006; “Sarà una risata che ci guarirà” Stampa Alt. ed. Sorano, 2011 e “Dall’homo sapiens all’homo ridens” di prossima pubblicazione.

Questo modello teorico/pratico, originale, è stato applicato dal 1990 nel nostro paese (e in Svizzera, Grecia, Afghanistan, Croazia, Isole del Capo Verde) in centinaia di ospedali (pediatrie, neonatologie, cardiologie, geriatrie oncologie, hospice, centri per mielolesioni, altro…). Ambulatori dentistici, centri per l’handicap, centri per demenze, carceri, sale d’aspetto, famiglie con persone in coma, comunità, campi nomadi, emergenze umanitarie, aggiornamenti ECM ecc. e anche scuole (ogni ordine e grado), master universitari, aggiornamento insegnanti.

Obiettivi specifici della gelotologia:

  • Piano fisico: secondo le acquisizioni della PNEI “…produrre i neurotrasmettitori che stimolano la funzionalità dell’immunità; operare la discontinuità tra malattia e salute”; operare i benefici meccanici dell’esercizio del ridere.
  • Piano emotivo e sociale: operare opposizione alla paura; migliorare l’umore; migliorare la vitalità; aumentare la resilienza agli stati depressivi; contrastare la passività; aumentare il livello dell’autostima; attivare le funzioni cognitive; aumentare la creatività.Contrastare fenomeni di bullismo; capro espiatorio; conflitti di ruolo nei gruppi sociali.Creare la socialità, il sentimento di Comunità; espandere le risorse individuali; dare alle emozioni positive il giusto spazio nelle fasi di recupero del Benessere e della Vitalità; favorire l’effetto coping; sfavorire le dipendenze, la ludopatia, il burn out degli Operatori sociosanitari e scolastici; sostenere la genitorialità.
  • Formazione: miglioramento dell’apprendimento (meccanismo dell’apprendimento stato/dipendente); espressione della creatività; educazione alle emozioni; educazione alla salute; ecologia della relazione umana.

La gelotologia può essere applicata a livello gruppale e nella relazione a due.

Essa, in molti casi, può prevedere l’intervento della figura artistica del clown.

In questo caso l’Operatore, scientificamente formato, agente in contesti sociosanitari, assume il nome di clown di corsia.

In questo caso si può anche parlare di clownterapia, la quale viene ad essere, dunque, un settore specifico della gelotologia.

Profilo dell’Operatore:

Il Gelotologo è un Operatore del benessere, in ambito sociosanitario e scolastico che sa creare una relazione umana basata sulle buone emozioni e sul ridere come culmine di esse.

Poiché il riso ha, di per sé, enormi valenze di attivazione della vitalità, il gelotologo adopera, dunque il sorriso e riso adattandolo alle circostanze, ai target considerati, alle relazioni preesistenti, ai contesti diversi.

Il Gelotologo sa dunque suscitare il riso e sa, maieuticamente, mettere le persone in grado di produrre umorismo e comicità.

Il Gelotologo sa essere clown; sa progettare il proprio intervento senza la veste del clown; sa condurre gruppi e laboratori; sa sviluppare ricerca e sperimentazione nel settore.

Aspetti formativi legati ad elementi delle cosiddette Nuove Scienze (fisica quantistica, epigenetica, neuroscienze, medicina vibrazionale, NDE, tanatologia, ecc…) integrano l’iter formativo del Gelotologo, in una nuova consapevolezza personale, professionale e spirituale indispensabile per operare nei contesti di “limite”, come spesso è richiesto a chi opera in questa Disciplina.

Piano di offerta formativa:

Si accede alla formazione mediante una domanda e un colloquio di selezione.

Il ciclo di formazione per gli Operatori in Gelotologia ha la durata minima di 600 ore in due anni e comprende: workshop, laboratori, seminari, tirocinio sotto supervisione, FAD. conferenze su tematiche affini, l’elaborazione di una monografia.

È richiesto come titolo di studio: diploma di scuola media superiore.

Verifica di apprendimento:

  • Esperienza pratica di conduzione di un corso di primo livello di Gelotologia sotto supervisione da parte di un Gelotologo senior;
  • Elaborazione di una monografia riferita a un aspetto teorico, metodologico o a specifica esperienza di conduzione;
  • Esame finale orale e scritto (a partire dalla presentazione della propria monografia tematica) di fronte a una Commissione apposita, formata da docenti didatta del corso di studi;

Piano formativo della disciplina

  1. Area personale: monte ore minimo 10
  2. Area della gelotologia: monte ore minimo 90
  3. Area dell’espressività: monte ore minimo 300
  4. Area olistica: monte ore minimo 90
  5. Simulazioni tecniche: monte ore minimo 12
  6. Area normativa: monte ore minimo 4
  • Monte ore frontali* totale (di 60 minuti) minimo strutturato in modo vincolante: 506
  • Monte ore discrezionali: 0

Per un totale ore frontali: 506

  • Convegni, conferenze, esperienze diverse: 20
  • Tirocinio: 74

Monte ore totale omnicomprensivo: 600

Di cui massimo il 20% di formazione a distanza, ad esclusione dell’area tecnica.

*N.B. ore frontali sono le ore svolte con la conduzione diretta e/o comunque la supervisione diretta all’attività da parte del docente.

Documenti: