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Profilo della Disciplina
Descrizione della disciplina e dei suoi obiettivi: il termine radioestesia deriva dalla parola latina radius, nel senso “raggio, radiazione”, e della parola greca αἴσϑησις (âisthēsis) che significa “ricerca”; va dunque intesa come “ricerca di radiazioni”.
Questo è il nome moderno che viene dato a un approccio che risale a tempi ancestrali: fonti documentali mostrano come questa metodologia di indagine appartenga alla storia e alla tradizione dell’umanità, probabilmente in origine utilizzata con una valenza divinatoria.
È uno strumento per indagare il campo delle energie sottili e quindi per fornire una lettura energetica delle varie situazioni. Tramite questa disciplina è possibile infatti fare ricerche con un raggio d’azione molto ampio: vi sono applicazioni sulla persona, e quindi il suo stato di benessere/equilibrio (in radiestesia ci si riferisce sempre alla componente energetica anche quando si indagano organi, sistemi e/o funzionalità e fisiologia), il suo carattere, la sue inclinazioni, la sua psicologia (blocchi, traumi, ecc.) e il suo stato emotivo; si possono fare ricerche relative a situazioni di vita e/o lavorative, al fine di individuare la miglior strategia per perseguire un obiettivo, si possono testare rimedi e/o metodi di riequilibrio.
Vi sono poi, attraverso applicazioni specifiche come la rabdomanzia e la geobiologia, indagini rivolte all’ambiente (ricerca d’acqua e vene minerarie nel caso della prima, analisi energetiche ambientali nel caso della seconda). In ultimo, attraverso la radionica, che è il lato attivo della disciplina, una manipolazione energetica (intervento diretto sulle energie) operata in modi diversi (disegni grafici, apparecchiature, ecc.) si interviene per correggere gli squilibri rilevati al momento dell’indagine.
- A livello fisico la radiestesia aiuta a individuare squilibri e modalità di riequilibrio;
- A livello emotivo e mentale aiuta a individuare blocchi, stress, pensieri e/o emozioni limitanti, convinzioni erronee, modalità di lettura della realtà e/o di comportamento inefficaci o dannose;
- A livello ambientale aiuta a individuare energie naturali e/o artificiali la cui emissione non è salubre per l’uomo;
- Per ogni squilibrio energetico rilevato offre una possibilità diretta di intervento tramite la radionica o la possibilità di testare soluzioni differenti e la loro relativa efficacia;
- Risanando l’ambiente e riequilibrando la persona ha valore preventivo nel rimuovere le concause che possono favorire l’insorgere di ben più seri disequilibri che metterebbero a rischio il mantenimento della salute;
- A livello formativo favorisce la crescita personale, ristabilendo la capacità di un ascolto profondo di se stessi e dell’altro da sé;
Profilo dell’Operatore
Il radiestesista professionale è una figura formata in tutte le applicazioni della radiestesia, è quindi in grado, tramite adeguati protocolli di test, di indagare qualsiasi aspetto energetico relativo alle persone e agli ambienti e di intervenire, tramite la radionica, per ripristinare l’equilibrio.
Ha una formazione scientifica di base in chimica, fisica, geologia, biologia, anatomia, biochimica e fisiologia e in ambito di Medicine energetiche e naturali: MTC, Ayurveda, Elementi di Fitoterapia, Essenze Floreali ed Elementi di Omeopatia al fine di avere un retroterra culturale adeguato alla comprensione del mondo delle energie e dei metodi adeguati a intervenire a questo livello, a cui si affianca una formazione tecnico-professionale sulla radiestesia, la geobiologia e la radionica.
Poiché la geobiologia è una metodologia complessa di analisi ambientale che prevede l’applicazione di protocolli di test radiestesici e poiché la radionica per poter essere applicata richiede una valutazione preventiva di tipo radiestesico, lo studio della radiestesia risulta essere propedeutico e fondamentale nel percorso di un professionista.
Percorso formativo
Titolo di studio richiesto: diploma di scuola media superiore.
Il ciclo di formazione per i Radiestesisti Professionali si articola su un percorso formativo di minimo di 900 ore complessive suddivise in tre anni, ripartite tra ore di aula, esercitazioni pratiche, uscite didattiche, pratica con supervisione e congressi/convegni tenuti o segnalati dall’Ente o Associazione.
Piano formativo della disciplina
- Area culturale: monte ore minimo 120
- Area energetica: monte ore minimo 120
- Area personale: monte ore minimo 10
- Area normativa: monte ore minimo 10
- Area relazionale: monte ore minimo 16
- Area tecnica: monte ore minimo 184
- Monte ore frontali* totale (di 60 minuti) minimo strutturato in modo vincolante: 460
- Monte ore discrezionali: 0
Per un totale ore frontali: 460
- Uscite Didattiche/Pratica con supervisione/Convegni e Congressi: 140
Monte ore totale omnicomprensivo: 600
- Altre aree (Esercitazioni pratiche verificate tramite elaborati): 300
Monte ore totale omnicomprensivo: 900
Di cui massimo il 20% di formazione a distanza, ad esclusione dell’area tecnica.
*N.B. ore frontali sono le ore svolte con la conduzione diretta e/o comunque la supervisione diretta all’attività da parte del docente.